16 Nov

UMARELLS E FAZZOLETTI

Tanto tempo fa, le persone in tasca avevano il fazzoletto di stoffa, vero complemento di abbigliamento. Nei giorni di festa la stoffa lasciava spazio alla seta ed era un piacere soffiarsi il naso per il solo motivo di sfoggiare il fazzoletto nuovo abbellito dai ricami delle proprie iniziali. Poi il mondo è cambiato repentinamente, la stoffa e la seta sono state sopraffatte dalla carta usa e getta… l’era dei klinex ha dilagato e ormai non c’è quasi più nessuno con il fazzoletto in tasca, a parte gli umarells.

foto di marco

29 Risposte to “”

  1. riotinmymind novembre 16, 2005 a 12:30 PM #

    lo so era poetico ma …io lo trovo antiigienico ….
    il kleenx ti dà la possibilità di eliminare i germi dalla tua vita in poco tempo ..non di metterteli in tasca e portarli a spasso…
    baci

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  2. maso_ novembre 16, 2005 a 12:34 PM #

    Sentire il fazzoletto bagnato, toccare con mano e guardare i prodotti del setto nasale è fondamentale per l’umarell che in questo modo riesce a comprendere la vera entità del raffreddore.

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  3. utente anonimo novembre 16, 2005 a 12:36 PM #

    Aggiungerei che per l’umarell è anche molto importante valutare aspetto e colore dei propri “prodotti” nasali…

    M.

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  4. utente anonimo novembre 16, 2005 a 2:12 PM #

    è fondamentale l’analisi post-soffiata.Per mia sorpresa, alle volte, vedo qualche ragazzo che usa il fazz di stoffa…ke siano degli umarells precoci? :) -Zam0-

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  5. ccalzaider novembre 16, 2005 a 3:00 PM #

    il vero umarell secondo me non usa il fazzoletto, ma direttamente la mai. quell’umarell di mio padre mi ha insegnato a soffiarmi il naso come fanno i ciclisti chiudendo una narice alla volta. è molto più igienico.

    calzaider

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  6. utente anonimo novembre 16, 2005 a 3:16 PM #

    Io uso il fazzoletto di stoffa e controllo il risultato.
    Non ci capisco più niente, rientro o no nella categoria degli Umarell Inside?

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  7. vintervila novembre 16, 2005 a 4:15 PM #

    Io sono una zdaura inside e anche outside, infatti ho ancora i fazzoletti di stoffa per le Grandi Soffiate e mi piacciono i negozi che vendono e centrini e le cose fatte di lino.
    Comunque gli Umarells hanno il fazzoletto di stoffa anche d’estate, e uno dei miei obbiettivi è quello di cogliere sul fatto l’umarell che se lo passa sul viso,sulla fronte e sulla pelata e poi se lo rificca in tasca. Zublime.

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  8. utente anonimo novembre 16, 2005 a 4:23 PM #

    Hei! io ho 25 anni e uso SEMPRE fazzoletti di stoffa!
    che sia umarell dentro?

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  9. utente anonimo novembre 16, 2005 a 4:25 PM #

    per il n. 5: che schifezza!!!
    c’è da dire che gli umarells hanno una tecnica tutta loro a soffiare il naso, e a volte lo si può notare anche dalle dimensioni delle narici!

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  10. Sergay novembre 16, 2005 a 5:58 PM #

    io penso che questo sia il blog migliore che abbia mai visto, nonchè cintura nera di anziani, ti metto il linc sul mio perchè tutto ciò mi da la gioia

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  11. utente anonimo novembre 16, 2005 a 7:20 PM #

    Io, che di anni ne ho 24, uso da sepre fazzoletti di stoffa dalle dimensioni mastodontiche e dalle fantasie più disparate, dai classici quadratoni ai cavalli rampanti, dai giuocatori di golf ai pallini dalle tinte tenui, che ripiego accuratamente prima di riporre nella tasca posteriore sinistra delle braghe…
    Abbasso la carta, urrà per il cotone!

    Il contenuto, comunque, tendo ad esaminarlo solo in privato.

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  12. Sergay novembre 16, 2005 a 7:33 PM #

    guarda maso, sono addirittura troppo onorato che tu sia passato sul blog, grazie ancora e torna presto, io ci sarò sempre, vestito a cipolla però, perchè ormai non si sa più come vestirsi con questo tempo

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  13. radiobeba novembre 16, 2005 a 7:51 PM #

    mio zio amedeo, umarel d.o.c.g. con tanto d’orto e spiccata predisposizione ai cartelli intimidatori, possiede una mirabolante parure di fazulat da nes:

    tutti colorati, così il contenuto si mimetizza
    :-)

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  14. gschicco novembre 16, 2005 a 10:59 PM #

    Soccia quante pippe che vi fate! E i germi e qui e là: il fazzoletto di stoffa con i bordi rossi è un must, immancabile per ogni bolognese che abbia condiviso parte della propria infanzia con un “umarell”. E mio nonno, che mi portava prima dal negozio di granaglie e poi in Piazza Maggiore a dar da mangiare ai colombi, ne aveva una collezione sterminata..
    Long live to umarells..

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  15. utente anonimo novembre 17, 2005 a 6:11 am #

    noi in casa, solo gran fazzoletti di stoffa.
    e mia mamma mi cazzia perchè non li stiro “non farai mica andare a lavorare il coinquilino con quei fazzoletti lì???” e quando viene da me a guardarmi il cinno, magari li stira lei (con il delirio che c’è sempre in casa mia, lei dà la priorità ai fazzoletti…capite la moglie del rial umarell???).
    billo

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  16. Sergay novembre 17, 2005 a 8:26 am #

    scusate l’ignoranza di un romano, ma perchè si chiamano umarell?

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  17. utente anonimo novembre 17, 2005 a 4:29 PM #

    Viva il fazzoletto di stoffa!!
    Fazzoletto di stoffa forevar!
    No all’usa e getta!
    “Alle caccole del naso tu ci devi fare caso!”

    Coinquilino Insaid

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  18. lalla novembre 17, 2005 a 5:11 PM #

    mo sorbole che bei ricordi… la nonna prima che uscissi mi chiedeva sempre se avevo preso il fazzoletto…. e se no me ne dava uno dei suoi o di quelli del nonno… erano ENORMI!!! Ne ho ancora qualcuno e sono un bel ricordo…

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  19. maso_ novembre 17, 2005 a 5:46 PM #

    Umarell… da Omarelli, detto in dialetto bolognese Umarells

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  20. utente anonimo novembre 17, 2005 a 7:19 PM #

    A parer mio il fazzoletto di stoffa è chic…il mio babbo, che non era affatto umarell, tutti i giorni prima di uscire, ne prendeva uno dal comò e lo spruzzava del suo profumo. Ricordo ancora che da piccola all’occorenza (tipo quando mi sporcavo con il gelato…) me lo “prestava” e sentire quel profumo era bellissimo…ora che non c’è più quando sento in giro quel profumo riaffiora in me il suo ricordo più vivo che mai.
    Mg

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  21. gnauz novembre 18, 2005 a 12:23 am #

    an crad megga cal foss acse’ comod al fazulat ed saida.Premma parche’an ne’brisa coibant:cal vol dir cal ten brisa al calaur corporel,e alaura on als soppia al nes con un aferi zle(dimondi periculaus par la degenerazian dal fardaur in rinite atrofica o rinofarinzit)
    :secanda,la saida le’ lessa lessa,e la mancanza ed porosite’ la fa se’ che quel chet ven fora dal nes al sblesga dret in tal man,com se al fazulat al fos un toboga insavune’,con impurtant pregiudezzi pri pulsen e l’arloi (se as surnacia a la man stanca o a se’ manzen),terza,se on po ‘ ai la cheva a supieres dantra al fazulat,as porta dri intat un strufian aere perennius, che po’ al dvanta villanoviano o rusgan ,a secanda dla cunsistanza del”eiettato”,quesi da tgnir invatta al como’,com s’al foss un Ghermandi,o un Minguzzi(o piz ancaura un Sir Eduardo Paolozzi)In uraccia,col vintag:al progress l’e’ inarestabil,e ai sara purla so cunvenianza a tgniri dri.

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  22. Sergay novembre 18, 2005 a 10:54 am #

    ma perchè omarelli vuol dire anziani in bolognese?

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  23. utente anonimo novembre 18, 2005 a 11:33 am #

    GNAUZ idolo forever.
    Poi: per soffiarmi il naso uso unicamente i fazzoletti di carta, ma il tutto ha una sua logica: per me che sono una pre-zdaura, il vero ed unico FAZULATT ED SAIDA è quello che si usa come copricapo nei plumbei giorni invernali!
    Kiki

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  24. melanele novembre 18, 2005 a 2:40 PM #

    Ma la foto non è stata scattata sui gradini di S.Petronio? Se è così complimenti al fotografo: una finezza nella finezza…
    Grazie Maso di essere passato da me!Questo posto è fantastico, fa troppo ridere!!
    melanele

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  25. utente anonimo novembre 19, 2005 a 12:33 am #

    la nonna mi dava sempre il fazzoletto di stoffa prima di uscire. c’era il modello classico con i fiorellini al centro e intorno (rosso o azzurro) o quello dei puffi (miei idoli dell’infanzia).
    che bello il ricordo del fazzolettino profumato, appena stirato e piegato con perfezione millimetrica.
    un pò meno bello come si riduceva dopo appena due soffiate di naso… per cui da fazultì si tramutava in strufiò.
    incredibile. che bei ricordi.
    barbara

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  26. utente anonimo novembre 22, 2005 a 3:18 PM #

    Io uso quello di stoffa.
    Quello di carta lo buco con la pressione nasale.
    BABABOOOOM!!!

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  27. utente anonimo novembre 23, 2005 a 3:51 PM #

    io uso quello di stoffa, partendo rigorosamente dal centro e andando verso i bordi e finchè non è ben impregnato di catarrume lo uso ad oltranza. Evviva!

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  28. utente anonimo novembre 23, 2005 a 4:48 PM #

    Io da piccolo avevo una marea di fazzoletti di stoffa tutti rigorosamente regalati da Umarel Amedeo e Zdaura Antonietta, le fantasie a quadretti mi spingevano a riciclarli anche come tovaglia da pic-nic di Big Gimm.
    La Maestra Zdaura Broccardi li infilava adirittura su per la manica dopo l’utilizzo, mi son sempre domandato: ma le produzioni nasali una volta essicate non le graffiavano i polsi???

    Cesco

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  29. utente anonimo dicembre 27, 2005 a 7:42 PM #

    Secondo me il fazzoletto di stoffa (o fazuloit a Santarcangelo) è il più igenico di tutti: quando la materia mucosale si secca col tempo, si sgretola con la frizione provocata dalla centrifuga della tasca e il fazzoletto torna nuovo (cosa rimanga nella tasca è affar vostro).

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