LA FISICA UMARELLICA APPLICATA
ALLA PORTA DELLA CANTINA
Porte e cancelli che non si chiudono, o che non le chiudono, un problema sentitissimo dagli umarells che popolano le cantine e i condomini della nazione.
Quando i cartelli non bastano, gli umarells più talentuosi si ingegnano e inventano macchine leonardesche.
Quando i cartelli non bastano, gli umarells più talentuosi si ingegnano e inventano macchine leonardesche.
foto di barbara lenti
Entrando in qualche negozio/bar lasciando la porta aperta, nessun umarell vi ha mai chiesto se avevate la pietra a casa? (“oooh, èt la préda a cà tó?”)
In realtà si chiama “sistema tecnico pari soltanto al tiro per la gestione degli accessi domestici” ;)
(il sangiorgese che vive sul novantasette)
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genio allo stato puro
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…mmm questo l’ha fatto anche mio padre alla porta del bagno, che non chiudevo mai, in tempi non sospetti.. sulla quarantina.. senilità precoce?
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Ribadisco: essere UMARELLS non è solo una questione di età :-)))
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ma sapete che io non capisco il funzionamento di tale marchingegno….sono tonta eh….
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a Verona se non chiudi, l’umarel (el vecioto) di turno ti dice: “eh, ti, gh’èto i moreti?” =”ehi, tu, hai i moretti?” intendendo per moreti gli schiavi (solitamente mori=negri)
AlbertoVR
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Nel Lazio si dice: “Aho ma che vivi ar Colosseo?” ;)
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mio nonno, da ragazzo..col suo “sistema di carrucole” spegneva la candela che illuminava lo stanzone dove dormivano in sette, senza dover uscire dalle coperte calde!!
w gli umarells e le zdaure!
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